L’universo femminile è così ricco di sfumature che è davvero riduttivo raccontarlo solo attraverso un dato anagrafico, come quello dell’età.
In questi giorni pensavo a quanto fosse diverso e personale il percorso che ognuna di noi, in ogni parte del mondo, compie per diventare donna e conquistare la sua sicurezza, capire il suo modo d’essere, conoscersi davvero.
Per via di tutti i condizionamenti a cui siamo sottoposte, dalla società, ma anche da certi aspetti culturali calcificati nelle nostre menti, fatichiamo tanto a trovare la nostra reale indipendenza.
Forse negli ultimi tempi le cose sono cambiate. Noi donne ci sentiamo più libere di prenderci del tempo per noi stesse e anche crearsi una famiglia diventa una scelta che arriva al culmine di un reale desiderio e non come un passo imposto.
Riguardando le foto che abbiamo scattato qualche giorno fa, mi sono ritrovata in un nuovo sguardo, quello di una donna che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a mettersi in discussione e a conoscere se stessa, a capire l’origine delle sue paure e delle sue insicurezze, a combatterne i fantasmi, ma anche più consapevole della proprie forze e determinata nelle sue scelte. È stato ed è un percorso lungo e difficile, al tempo stesso affascinante, penso che sia un po’ tutto lì il senso della vita. Conoscersi e amarsi, solo così ci si può donare davvero anche agli altri.
I 30 anni sono stati un grande traguardo e non li cambierei con i miei 20, ho scoperto una grande forza ed un benessere interiore che inevitabilmente viene percepito anche fuori. Ho notato quanto questa maggiore consapevolezza di me stessa si rifletta anche nel mio modo di vestire, ora. In passato ho sempre cercato di nascondermi ed ora invece, mi piace anche sentirmi sensuale ed indossare capi che valorizzino il mio corpo, magari mettere anche un paio di scarpe con il tacco ogni tanto. Ma solo ogni tanto, perchè la vera bellezza non è sicuramente quella che mostriamo con un vestito, è piuttosto quella particolare luce che abbiamo negli occhi che rende tutto diverso.
Quand’ero piccola pensavo che a trent’anni sarei stata già mamma e una donna in carriera. Mi vedevo con un bel tailleur mentre mi dividevo tra famiglia ed ufficio.
Questo succedeva anche perchè avendo una mamma giovanissina (mi ha messo al mondo a 21 anni), era inevitabile vedere in lei quello che sarei stata io da grande.
Ma i tempi cambiano e le cose ora vanno diversamente. I 20 anni di mia madre, sono decisamente i 30 di oggi. Se prima tutte le esperienze erano concentrate in quei pochi anni prima della maggiore età, pensare di arrivare a 30 senza essersi sposate era quasi un disonore.
Non tutte avevano la possibilità di studiare o fare esperienze personali di crescita e quindi, iniziando a lavorare prestissimo, metter su famigliae era considerato normale.
La mia generazione, quella che ha iniziato a spostarsi per studiare, ha decisamente procrastinato le scelte relative alla creazione di una famiglia propria (ovviamente ci sono le eccezioni), ma nella maggior parte dei casi, il percorso individuale di crescita si è allungato.
Viviamo in una società che per quanto iperconnessa è sempre più individualista. Siamo molto concentrati su noi stessi, sulle nostre ambizioni. Vogliamo realizzarci forse anche perchè, vista la vita di sacrifici dei nostri genitori, dedicata interamente ai figli e al desiderio di dargli le possibilità a loro negate, vorremmo per primi vivere la nostra vita e le nostre chances, prima di dare ad una nuova creatura il peso (e spesso accade) di riuscire lì dove abbiamo fallito (o dove abbiamo semplicemente rinunciato).
Io, per svariati motivi, non ho ancora figli e non sono sposata, sebbene dovrebbe essere l’età giusta per farlo. Ma poi chi lo dice? A sì, quel maledetto orologio biologico che fa tic tac e che non è eterno.
Eppure, sebbene l’età per sposarsi e fare figli si sia inevitabilmente spostata in avanti, credo che spesso questo non sia del tutto negativo.
Credo che prima di mettere al mondo un’altra vita occorra prima conoscere bene se stessi, sentirsi bene anche da soli, riuscire a superare le proprie insicurezze e paure, senza utilizzare (e purtroppo accade), il matrimonio o la famiglia come un riempitivo delle vite, lì dove da soli non riuscivamo ad essere felici.
E voi, cosa ne pensate? Sarei felice di conoscere i vostri pareri o le vostre esperienze personali al riguardo!
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