Come fare ad avere successo sul web? Bella domanda. A cui chiaramente non c’è risposta esaustiva o formuletta magica, ma qualche trucchetto sì e soprattutto tanto studio da fare. Ho conosciuto Dario Vignali girovagando in rete in cerca di notizie interessanti sul web-marketing e dopo essere approdata sul suo sito omonimo non l’ho più mollato per un paio di ore.
Quello che mi ha colpito del lavoro di Dario e, dei suoi post, non è solo l’aspetto tecnico, diciamo da “nerd” dei social o altro, il nozionismo o i consigli da esperti si possono trovare in molti blog più o meno autorevoli, ma la sua visione d’insieme. Sì perché, tra i suggerimenti su come avere più follower, o diventare una fashion blogger di successo, Dario ti spiega anche come non rimanere vittima di questi stessi meccanismi, la sua visione del lavoro sul web è olistica, a tratti “zen”.
Studiare, concentrarsi, non bighellonare sui social, esserci ma non troppo. Vivere, sostanzialmente, per poter comunicare meglio poi, qualcosa di noi o di quello che ci piace.
Sono davvero contenta che mi abbia concesso quest’intervista e sono sicura offrirà tanti spunti anche a chi vuole migliorare le sue attività sul web senza rimanerne vittima. Buona lettura!
Appena approdata sul tuo blog, ricco di spunti e notizie interessanti per chi fa blogging o vuole migliorare le sue performance online, ho notato la tua attenzione per il mondo delle fashion blogger, com’è nato questo interesse?
Le fashion blogger sono la diretta conseguenza di un principio evolutivo che seguo con interesse da anni: l’umanizzazione dei canali di comunicazione delle aziende, la nascita di nuovi opinion-leader 2.0, la trasformazione dei consumatori, che divengono pro-attivi nei confronti dei brand. Il passaggio da consumer a prosumer è sempre più evidente. Ma questi sono puri “tecnicismi”, per lo più dovuti al mio punto di vista da appassionato di Web Marketing. La verità è che vi sono valori straordinari dietro a tutto questo. Oggi vi sono persone, singoli individui che, con gli strumenti offerti dalla rete, riescono a dare forza al proprio messaggio e trarre profitto dalle proprie passioni. Non è pazzesco? Trovo assolutamente incredibile ed affascinante come il singolo possa elevarsi rispetto alla collettività. Un tempo, questa possibilità, non era poi così scontata.
Cosa ne pensi del mondo delle fashion blogger italiane? Riesci a delinearmi mediamente i loro punti di forza e debolezza sul web.
Secondo il mio personale parere qui in Italia il mercato delle fashion blogger è piuttosto fiorente. C’è chi dice il contrario, ma a parer mio questa opinione è di coloro che sbagliano. Riamniamo pur sempre il paese della moda con la M maiuscola, no? Ad ogni modo già il fatto che anche qui in Italia esistano ragazze che vivono alla grande semplicemente grazie ad un blog e alla propria passione deve essere motivo di grande speranza. Questo movimento che porta le aziende a scegliere persone comuni e appassionate come
strumento di promozione e di amplificazione del messaggio del proprio brand è solo agli esordi. Non ci metterei la mano sul fuoco ma sono piuttosto convinto che in futuro vedremo questo fenomeno affermarsi sempre più in diversi mercati.
strumento di promozione e di amplificazione del messaggio del proprio brand è solo agli esordi. Non ci metterei la mano sul fuoco ma sono piuttosto convinto che in futuro vedremo questo fenomeno affermarsi sempre più in diversi mercati.
Un esempio recente è stato quello di Groupon che, con il sito www.cercasinesperto.it, si è messo alla ricerca di influencers del web che potessero garantirgli visibilità in rete. In cosa consisteva? Molto semplice. Una volta vinto il bando dell’azienda, il fortunato vincitore avrebbe avuto diritto a cinque mesi di vita all’insegna del “bel vivere” e del testing
dei diversi pacchetti avventura e “notti da sogno” dell’azienda. Il tutto coronato da uno stipendio totale di 7500 euro. Parlo al passatoperché purtroppo il bando si è appena concluso 🙂
dei diversi pacchetti avventura e “notti da sogno” dell’azienda. Il tutto coronato da uno stipendio totale di 7500 euro. Parlo al passatoperché purtroppo il bando si è appena concluso 🙂
Questo è un solo esempio, ma anche redbull e diverse travel tour operators sono alla costante ricerca di individui su cui investire per migliorare la propria brand awareness.
Quali sono secondo te le tre attitudini che non devono mancare ad una blogger per avere successo.
Prima di tutto, il web-marketing. Purtroppo vi sono troppe ragazze che ogni giorno aprono un blog convinte di poter diventare famose semplicemente
postando qualche immagine dei propri outfit. La verità è che se non si hanno i soldi per investire su possibilità promozionali diviene estremamente necessario comprendere le diverse
strategie per poter aumentare la propria visibilità sul web. Qualche esempio? Social media marketing, seo, sem, inbound marketing, web design, ecc… non sono affatto poche, vero?
postando qualche immagine dei propri outfit. La verità è che se non si hanno i soldi per investire su possibilità promozionali diviene estremamente necessario comprendere le diverse
strategie per poter aumentare la propria visibilità sul web. Qualche esempio? Social media marketing, seo, sem, inbound marketing, web design, ecc… non sono affatto poche, vero?
Spesso aprire un blog senza conoscere alcuna di queste nozioni è come andare in un paese straniero di cui non si conosce la lingua e volersi proporre
in politica. Come potresti mai farti notare? In secondo luogo vedo troppa gente che scrive e posta contenuti sulla base delle proprie convinzioni. Alcune volte, dando un’occhiata a certi
blog, viene da chiedersi se queste persone stanno scrivendo per qualche improbabile lettore o per se stesse. Bisogna saper guardare al proprio operato con occhio critico. Il mio blog è bello? è interessante? Perché quello di quest’altra ragazza funziona e il mio no?
in politica. Come potresti mai farti notare? In secondo luogo vedo troppa gente che scrive e posta contenuti sulla base delle proprie convinzioni. Alcune volte, dando un’occhiata a certi
blog, viene da chiedersi se queste persone stanno scrivendo per qualche improbabile lettore o per se stesse. Bisogna saper guardare al proprio operato con occhio critico. Il mio blog è bello? è interessante? Perché quello di quest’altra ragazza funziona e il mio no?
Spesso e volentieri per avere successo è utile comprendere come pensa il resto della gente. Il copywriting, la persuasione, i luoghi comuni e anche un pizzico di psicologia stanno alla base della fama di certi progetti editoriali, magazine o weblog. Terza ed ultima riflessione: l’intera umanità fa veramente schifo nella gestione della
propria forza di volontà, ed è proprio per questo che solo il 5% della popolazione mondiale ha successo nella vita.
propria forza di volontà, ed è proprio per questo che solo il 5% della popolazione mondiale ha successo nella vita.
Vedo gente che apre e chiude blog e siti web alla velocità della luce, che si arrende dopo i primi due mesi senza commenti o che, guardando alle cifre a 4 zeri del numero di fan delle fashion blogger famose, si ammazza di latte e biscotti piangendo dalla depressione sul divano.
Ok, ovviamente sto scherzando, ma non esagero dicendo che il 70% dei progetti sul web fallisce per la mancanza di determinazione. Io, il mio primo blog, l’ho aperto quando avevo 13 anni e ho avuto un discreto “successo” solo ora, a distanza di 9 anni.
Non puoi dirmi che diventare fashion blogger è il tuo più grande sogno se poi dopo due mesi ti arrendi. Chi ha la passione per il canto canta a priori, e continuerà a farlo anche se non dovesse mai diventare Lady Gaga. Se apri un blog e poi ti arrendi evidentemente non provavi passione sufficiente.
Il mio consiglio è quindi quello di appassionarsi, studiare il funzionamento della blogosfera, aggiornarsi, cadere, rialzarsi e non smettere mai di imparare.
Hai dedicato interessanti post sul tuo blog al cliccatissimo e cercatissimo argomento su come acquistare like e followers, ad esempio su Instagram. Pensi che, oggi come oggi, considerando che la maggior parte delle blogger decide di agire acquistando, ci sia ancora spazio per chi invece vuole crearsi del fans/followers veri?
Domanda dalla risposta controversa. Da anni le aziende pagano per fare pubblicità e poter così aumentare la propria visibilità e la velocità di
diffusione del proprio messaggio. Comprare followers o like non è troppo diverso: compro per poter sembrare grande fin da subito, così che la gente mi segua più volentieri e che questa crescita si
sviluppi in tempi più rapidi.
diffusione del proprio messaggio. Comprare followers o like non è troppo diverso: compro per poter sembrare grande fin da subito, così che la gente mi segua più volentieri e che questa crescita si
sviluppi in tempi più rapidi.
E’ giusto o meritocratico? Si e no. Io mi occupo di web-marketing, quindi ho una visione da “addetto al mondo pubblicitario”, e per salvaguardarmi da possibili esami di coscienza ho creato una mia etica: “il contenuto giustifica i mezzi”. Ti farò un esempio piuttosto estremo: se un esponente della jihad dovesse comprare milioni di followers veri per poi promuovere la propria campagna di arruolamento al proprio esercito di terroristi, che reazione avresti? Ci rimarresti di pietra. Se invece lo facesse l’Unicef per aumentare il tasso annuale
di bambini adottati sarebbe fantastico, no? La meritocrazia risiede nel proprio messaggio e nei propri contenuti. Se hai qualcosa da scrivere di cui vale la pena leggere è giusto che tu
possa scegliere la strategie che più preferisci. Del resto comprare i followers dai diversi siti web non è poi così diverso dal pubblicizzarsi pagando facebook per qualche banner in cambio di una manciata di nuovi like alla tua pagina. Ma la tua domanda era un’altra: “è ancora possibile crescere una base di fans/follower veri sebbene tutti tendano al comprarseli?”. Assolutamente si, non bisogna arrivare a credere che sul web non viga un principio di meritocrazia autoregolamentata. Chiunque può pagare per acquisire nuovi followers, ma
se ciò che hai da dire non interessa a nessuno rimarrai comunque nell’ombra. Al contrario, se qualcuno ha la capacità di scrivere post o pubblicare foto straordinarie avrà la possibilità di costruirsi
un’audience solida e fedele che possa crescere nel tempo. Ovviamente il problema il problema di cui parli esiste. Bisogna ricordare che chi prima arriva prima meglio alloggia. Le prime fashion blogger, in quanto tali, hanno impiegato sicuramente meno fatica nel crescere profili con grosse quantità di followers rispetto a chi inizia ora. Purtroppo è difficile differenziarsi più di tanto, e alla fine si finisce per pubblicare contenuti o foto piuttosto simili. Così la crescita diviene piuttosto lenta e graduale.
di bambini adottati sarebbe fantastico, no? La meritocrazia risiede nel proprio messaggio e nei propri contenuti. Se hai qualcosa da scrivere di cui vale la pena leggere è giusto che tu
possa scegliere la strategie che più preferisci. Del resto comprare i followers dai diversi siti web non è poi così diverso dal pubblicizzarsi pagando facebook per qualche banner in cambio di una manciata di nuovi like alla tua pagina. Ma la tua domanda era un’altra: “è ancora possibile crescere una base di fans/follower veri sebbene tutti tendano al comprarseli?”. Assolutamente si, non bisogna arrivare a credere che sul web non viga un principio di meritocrazia autoregolamentata. Chiunque può pagare per acquisire nuovi followers, ma
se ciò che hai da dire non interessa a nessuno rimarrai comunque nell’ombra. Al contrario, se qualcuno ha la capacità di scrivere post o pubblicare foto straordinarie avrà la possibilità di costruirsi
un’audience solida e fedele che possa crescere nel tempo. Ovviamente il problema il problema di cui parli esiste. Bisogna ricordare che chi prima arriva prima meglio alloggia. Le prime fashion blogger, in quanto tali, hanno impiegato sicuramente meno fatica nel crescere profili con grosse quantità di followers rispetto a chi inizia ora. Purtroppo è difficile differenziarsi più di tanto, e alla fine si finisce per pubblicare contenuti o foto piuttosto simili. Così la crescita diviene piuttosto lenta e graduale.
Nel medio termine, acquistare fans, commenti, followers ed altro può aiutare offrendo maggiore visibilità per brand ed aziende (e quindi più collaborazioni/soldi/prodotti/visibilità). Ma nel lungo periodo secondo te, può portare a qualcosa? Mi spiego: ottenere risultati senza sforzi può aiutare a costruire una carriera o una professione su basi solide? O siamo di fronte a delle meteore?
Il mio lavoro mi spinge prima di tutto a creare, sperimentare e cestinare. Ti posso assicurare che gli account pieni di followers falsi rimangono account falsi, non vi è alcuna crescita improvvisa nel numero dei veri seguaci. Al giorno d’oggi, le agenzie che ricercano testimonial si sono fatte furbe, e ormai quello che conta non sono più la quantità di followers, bensì il grado di interazione. Oggi contano molto di più i “share”, i “like” o i commenti reali piuttosto che il numero di fan.
Quanto è importante affidarsi ad un’agenzia o a degli esperti per avere un fashion blog di successo? La passione ha ancora una qualche funzione o è diventato un settore meramente a scopo di lucro/benefits?
Affidarsi alle agenzie sin da subito significa essere dei perdenti. Perdenti pieni di soldi, ma estremamente poveri di passione. Nel caso in cui invece le cose dovessero andare bene grazie alle proprie capacità, spesso diviene necessario assumere un’agenzia per far fronte a molti dei compiti più tecnici e potersi dedicare alla sola creazione dei propri contenuti. Questo è assolutamente giustificabile.
Sei giovanissimo, eppure sembri avere le idee abbastanza chiare sul tuo lavoro e riesci a gestire con lucidità il tuo personal branding, come un esperto navigato (o sarebbe opportuno dire navigatore). Svelaci il segreto del tuo successo!
Al riguardo voglio dare un piccolo TIP. Una cosa che mi ha portato discreta fortuna nella mia vita è stato un’approcio olistico, unito ad una buona dose di
entusiasmo. Ho nutrito interesse per diverse realtà nella mia vita: così non sono solo un web-designer, ma sono un web-designer con competenze di web-marketer, allo stesso tempo non sono
solo un blogger ma sono anche un’ottima pubblica relazione organizzatrice di eventi.
entusiasmo. Ho nutrito interesse per diverse realtà nella mia vita: così non sono solo un web-designer, ma sono un web-designer con competenze di web-marketer, allo stesso tempo non sono
solo un blogger ma sono anche un’ottima pubblica relazione organizzatrice di eventi.
Ogni vostra passione, correlata alle altre genera un ulteriore valore aggiunto. Così potresti essere colei che si specializza nella moda vintage, o una fashion blogger ma anche stilista.
L’insieme delle nostre capacità crea un cocktail di creatività unico nel suo genere, capace di differenziarci dal resto delle persone. Ecco perché poi la gente tende aseguirci, diveniamo i migliori in qualcosa! Ma il vero segreto del successo – secondo il mio personale parere – rimane uno soltanto, e l’ho citato più volte nel testo di questa intervista. La PASSIONE. Amo ciò che faccio e la gente lo apprezza. A tutti i giovani voglio assolutamente dire di non abbattersi per la crisi odierna. Questa crisi riguarda per lo più un cambiamento nei paradigmi di una vecchia società. Noi, d’altro canto, siamo e dobbiamo essere protagonisti grandi esponenti di questo cambiamento radicale, dimenticando il posto fisso e sognando orizzonti di creatività. La passione può essere una
potente guida verso il proprio futuro e verso lo sviluppo di grandi capacità innate.
potente guida verso il proprio futuro e verso lo sviluppo di grandi capacità innate.
Il vero problema di oggi? Le persone fanno fatica a trovare una passione da far propria, a cui dedicare anima e corpo. Chi trova la propria strada, trova una vita incredibile. Un saluto ed un abbraccio a te e ai tuoi lettori, in bocca al lupo per tutti i vostri progetti di vita.
Dario Vignali
7 Comments
Dario Vignali
18/03/2014 at 11:36 amCiao Robi,
grazie ancora e ancora complimenti per il blog!
Un abbraccio 🙂
Alessandro Guidi
19/03/2014 at 12:36 pmHo avuto il piacere di conoscere Dario.
E' bello come Dario ci racconti della sua PASSIONE in un momento in cui ,sembra, non aver dimora nell'emotività dei giovani.
Non dico che non vi siamo ragioni che spieghino questa condizione.
Tuttavia…la PASSiONE indica il SENSO delle nostre azioni mette insieme energia, creatività e determinazione.
Grande Dario.
La Folle
20/11/2014 at 10:30 amDario mi ha chiarito molti dubbi, ma siamo sicuri che le aziende stiano davvero prendendo in considerazione l'interazione su un blog piuttosto che i semplici numeri? Io ho fondato un travel blog sui followers veri e soprattutto sui commenti di chi mi legge, ho guadagnato a fatica 100 follower ma molti di loro commentano tutti i miei post. Poi vedo blog più giovani del mio, stesso argomento, che contano follower dieci volte i miei ma quasi senza commenti che fanno almeno un tour al mese. Io ho chiesto uno stupido kit per un viaggio che stavo facendo a spese mie (in un Paese che AMO) e appena hanno saputo il numero di follower non mi hanno nemmeno più risposto via mail. Non voglio mollare, ma davanti a certe cose è normale deprimersi.
Bella quest'intervista e anche molto utile.
Roberta
24/11/2014 at 5:36 pmCiao! Guarda la questione dei fans/followers comprati è un dibattito sempre acceso. Io ti consiglio di continuare a lavorare al tuo blog e creare una community di persone interessate agli argomenti che tratti, solo facendo esperienza VERA si cresce. Comprare fans e followers può servire come scorciatoia e molte aziende/brand abboccano, ma si possono ottenere buoni risultati anche lavorando onestamente.
Un saluto!
Roberta
Marghe Diamond
10/09/2016 at 5:33 pmConcordo!!! D'altronde anche il mio piccolo blog conta si e no 100 follower e l'ho aperto 3 anni fa. Tutti sudati dal primo all'ultimo e non c'è cosa più bella!!
Controviaggio
24/11/2014 at 3:23 pmLa mia opinione, mi permetto: un'azienda deve avere comunque un riscontro numerico che giustifichi l'investimento pubblicitario. Paradossalmente più l'investimento è minimo, più si corre il rischio di non venir presi in considerazione. Il kit di viaggio è stato creato con lo scopo di essere venduto al viaggiatore, quindi che senso avrebbe per l'azienda regalarlo allo stesso viaggiatore che è un potenziale cliente? Vero è che le aziende, specie le italiane, spesso non si degnano di una risposta quale essa sia. Di travel blog di contro ce ne sono a migliaia, spesso simili e banali nei contenuti, non sempre aggiornati. Un blogger amatoriale deve essere consapevole che i risulati non si raggiungono facilmente, specie nell'immediato e forse mai. Un blog con più pretese deve fondarsi su un'idea originale e solida che va sviluppata con un team di lavoro o comunque persone di spessore professionale. Invece di perdere tempo a demoralizzarsi bisognerebbe fare un pò di autocritica, analizzare i punti deboli, far leva sulla propria capacità e passione nonché soffiare un pò sulla fortuna. In fondo "Se tutto fosse facile niente sarebbe interessante"…
Anonimo
03/01/2015 at 1:37 amconosco la guida di Dario per blogger di moda e non sono francamente d'accordo con lui
comunque, prendete Instagram, quanti profili ci sono ormai pressoché identici, tutti con queste foto deprimenti desaturate, minimaliste,finte,artefatte, evviva l'originalità, quello è risultato di chi pensa solo a inseguire le mode del momento per avere più ritorno e più consensi
non esiste che un blog ragioni soltanto in termini di Seo, marketing ecc
i blog sono fatti per il pubblico, non per le aziende, se poi c'è gente che ci tiene di più a inseguire il successo più che a comunicare qualcosa di vero e sincero, buon per loro
i social network non sono la festa delle medie dove si gioca al rialzo di chi è più figo!
cerchiamo di smetterla di prendere scorciatoie, professionisti della moda tanto difficilmente lo si diventa dopo anni di gavetta e studio, figuriamoci con un blog, magari professionisti della comunicazione, ma duello è marketing, affari, il cuore non c'è più
e questo è davvero triste