È da tempo che volevo scrivere questo post. Molto spesso mi è capitato di ricevere domande sul lavoro del blogger, sia da curiosi che da parenti e amici, molti dei quali proprio non riescono a capire come sia possibile che un’azienda ti invii dei prodotti in anteprima, o un ristoratore a godere di una sua cena, un albergatore a provare le sue strutture e via discorrendo. Amici, e ora che capiate che questo settore in continua espansione ha un’identità ben precisa, si chiama Influencer Marketing.
Sebbene ci siano persone ancora scettiche su questa tipologia di attività, la realtà è ben diversa. Le aziende – tutte – dalla più grande alla più piccola – utilizzano, tra i tanti strumenti di marketing, anche campagne mirate sui social network e in generale sul web (con i blogger) diverse dai classici Adv o Banner o contenuti plubbliredazionali (dei siti tradizionali). Si avvalgono delle capacità e delle skills di alcuni “comunicatori”, comunemente definiti Influencer, per promuovere prodotti o attività e farlo in base allo stile di ciascuno, selezionato appunto perché rispecchia per stile, comunicazione o altro, i core values del marchio in questione e del target di riferimento.
Come si guadagna con le foto su Instagram e come si fa a ricevere cose gratis
Diciamo in modo molto spiccio e semplificato che è un settore in continuo divenire e con regole ancora poco chiare, ma che all’atto dei fatti ogni giorno cresce e trova nuovi modi per essere “sfruttato” o valorizzato, a seconda degli usi che se ne fa appunto. Un mondo che nasconde anche molte insidie – appunto – soprattutto per le agenzie di comunicazione o i marchi che ci investono e dopo capiremo il perché. Per chi invece viene contattato come Influencer, c’è lo scotto da pagare di non essere percepito come un vero “lavoratore” dalla maggior parte della gente, questo semplicemente perché non è propriamente riconosciuto come un lavoro standard, da posto fisso, a cui siamo stati abituati ad ambire fino a poco tempo fa.
Anche di questo ne parleremo meglio. Se state leggendo questo post, sicuramente vi state chiedendo quando si arriva il punto di capire come fare per guadagnare con Instagram o ricevere prodotti gratis, essere invitati agli eventi, ebbene, la prima regola è non avere fretta, quindi dovrete arrivare fino alla fine per scoprirlo.
Se avete già un discreto seguito su Instagram, la vostra strategia editoriale o stile di comunicazione è di settore, avrete sicuramente più chance di riuscire a guadagnare con Instagram. Se ad esempio avete un profilo inerente all’area viaggi, potreste essere contattati dalle aziende stesse per visitare questo o quel posto, promuovere un determinato hotel o evento, proprio perché avete un seguito di nicchia e molto probabilmente riuscite a comunicare in maniera efficace sul tema.
La domanda è: quanti followers devo avere per guadagnare su Instagram?
Fino a poco tempo fa vi avrei risposto che senza grandi numeri era impossibile guadagnare o ricevere cose gratis, ma vista la grande bolla speculativa di profili gonfiati, con followers comprati, Bot o quant’altro, oggi anche i profili con 10k hanno delle buone chance di lavorare come quelli di 100k. Mi spiego meglio, vi sarà capitato di vedere su Instagram persone seguite da tantissime persone ma con pochi like e engagement, ovvero interazione reale sotto le foto: ecco oggi le agenzie guardano più ai like delle singole foto e ai commenti/la community che abbiamo, rispetto al numero di followers. Ma non solo. Per fortuna i numeri sono diventati sempre meno importanti nel momento in cui, lo stile della persona che viene selezionata come Influencer è particolarmente accattivante ai fini della comunicazione del brand.
Da qui, consiglio numero 1: siate voi stessi e non copiate gli altri, cercate di resistere ai cliché delle foto tutte uguali e cercate la vostra inner voice – sebbene possa risultare più semplice copiare qualcosa di successo, non ci permetterà di farci conoscere per quello che siamo. Prendete ispirazione, ma cercate di comunicare qualcosa di voi a chi vi segue, con tutto ciò che postate/fotografate/scrivete.
Curare il profilo Instagram richiede tempo e personalità
Se non avete nulla da dire, non potete pensare di essere interessanti per qualcuno o per le aziende che devono inviarvi prodotti. I vostri followers devono trovare in voi una fonte d’ispirazione, oppure intrattenimento, o preparazione e consigli pratici su un qualsivoglia tema che possa essere di interesse per qualcuno. Se amate la pittura, la fotografia, se sapete scrivere, o vi piace leggere, fare sport, seguire la moda, consigliare posti da visitare o altro, ebbene tutte queste cose, ma anche una singola di queste, se trattata bene, può farvi diventare influencer su un determinato argomento. Ciò significa che chi vi seguirà cercherà in voi consigli, si fiderà di quello che proporrete o raccontate su quel topic.
Da quel momento in poi le aziende e chi segue la loro comunicazione digitale potrebbe contattarvi per poter collaborare con voi. Quindi non vi basterà comprare followers, mettere delle belle foto di voi al mare su un fenicottero rosa o qualche altra idea presa in prestito da account già popolari. Dovete rassegnarvi al fatto che se volete guadagnare con Instagram, così come con un blog dovete lavorarci tanto e non è sempre detto che i risultati arrivino.
I miei consigli sono:
- Studiare: fotografia, ma anche strategie di comunicazione, aggiornarvi sui siti ufficiali delle novità di Instagram trovando sempre le fonti più attendibili, leggere articoli di settore
- Capire: capire cosa vogliamo comunicare, perché i nostri followers ci seguono, quali sono i contenuti che pubblichiamo che gli piacciono di più e partire da quelli
- Trovare: trovare un proprio stile personale, non usare mille App per editare le foto solo perché “lo fanno tutti”, non lasciarsi schiacciare dalle tendenze mainstream
- Sperimentare: non esiste una formula magica o un segreto di successo da applicare in serie per avere seguito su Instagram e quindi essere corteggiati dalle aziende, di sicuro potete provare fino a quando non trovate lo stile più in linea con quello che vorreste trasmettere
- Attenzione: a quello che pubblicate o scrivete, se fate polemiche o criticate, aspettatevi seguaci pronti a puntare il dito non appena sbaglierete. Abituatevi anche al fatto che esporsi significa quasi sempre attirare l’attenzione di qualche leone da tastiera, haters o semplicemente gente frustrata che potrebbe infastidirvi con i suoi commenti. Anche in questo caso, il modo in cui risponderete a queste provocazioni, le aziende notano anche questo.
Ricordatevi che se volete lavorare con Instagram dovete avere un profilo professionale e passare quindi alla modalità Business, perché solo in questo modo potrete misurare le metriche e le statistiche delle vostre foto, dati che servono a voi ma anche ai brand che decidono di investire sul vostro profilo.
Quanto posso guadagnare con Instagram
Non c’è un limite. Si può guadagnare tantissimo anche con una sola foto, se pensiamo ai profili che hanno ormai un numero di like che va oltre i 100k per singolo post, come quello di Chiara Ferragni – l’influencer più famosa d’Italia – ma anche con 150 like a foto si può guadagnare qualcosa. Tutto dipende da quello che riusciamo a comunicare ai nostri followers e ai motivi per cui un brand ci contatta.
La differenza è una: quando si è un micro-influencer è più difficile essere contattati dalle agenzie e dai brand, perché non è facile emergere tra i milioni di profili. Quando si è popolari si è naturalmente sottoposti a maggiore attenzione da parte dei marchi.
Nel primo caso vengono in nostro soccorso le piattaforme di influencer marketing che – tramite registrazione – ci permettono di essere selezionati per partecipare a campagne digitali che possono prevedere l’invio di prodotti per recensioni, ma anche il pagamento in denaro o attraverso buoni spendibili su famosi e-commerce.
In questo caso, occorre ovviamente avere un minimo di seguito per essere considerati, anche perché la registrazione prevede quasi sempre un accesso ai nostri dati insight e alle statistiche e quindi non si può barare. Ecco alcune delle principali piattaforme di Influencer Marketing italiane che vi consiglio di provare e che secondo me sono quelle che funzionano meglio
- Buzzoole
- Upstory
- Octoly
- 21buttons
Un altro modo per farsi conoscere è contattare le aziende o le agenzie che seguono i brand che ci interessano e che ovviamente devono essere nelle nostre corde, inviando il Media Kit con i nostri lavori e proporsi per eventuali collaborazioni. Questo significa scrivere una mail di tutto punto dove ci presentiamo e spieghiamo in che modo il nostro lavoro di influencer potrebbe essere utile per far conoscere i brand ai nostri lettori e allegando il Media Kit, vietato contattare via Facebook o spammare. È il primo modo per farsi terra bruciata tra le agenzie di digital pr.
Questa strategia in realtà è usata anche dagli influencer che hanno un seguito cospicuo, soprattutto nel settore travel, ci sono fiere di settore in cui è possibile mettersi in contatto con enti del turismo, lasciare il proprio Media Kit ed essere ricontattati per un eventuale blog tour. Tra questi vi segnalo il TTG Travel di Rimini.
Ricevere invece prodotti gratis, non è affatto semplice: nel senso che ci sono brand che decidono di inviare ad ogni nuova collezione le novità a un determinato numero di Influencer selezionatissime. Questo dopo una selezione che riguarda ovviamente il seguito, ma anche il tipo di contenuti realizzati, l’engagement e non per ultimo lo stile con cui comunicano con i loro followers.
Come vi dicevo, non ci sono scorciatoie e non tutto dipende dal numero di follerws, Instagram è ormai saturo e anche per i brand scegliere diventa sempre più complicato, ma devo ammettere che con il tempo molti di loro hanno imparato ad andare “oltre” i meri numeri e a contattare Influencer anche meno popolari ma con un bel racconto nel loro Feed.
Ricordate che la personalità è tutto anche in questi casi e che, lavorare con Instagram è appunto un lavoro e se aprite un profilo solo per ricevere qualcosa gratis, state perdendo molto del vostro tempo, soprattutto perché come voi ci sono altrettante persone che ci provano ogni giorno.
Se avete altre domande, dubbi, perplessità scrivetemi a visualfashionist@gmail.com mi rendo conto che il tema è molto vasto e qui ho cercato di parlarne in modo molto semplice, cercando di dare un’infarinatura generale anche a chi è totalmente digiuno di social network e di marketing. Affronteremo presto altri temi e se ne volete proporre qualcuno in particolare lasciate un commento qui sotto.
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