It’s ok not to be ok.
Quante volte mi è capitato di leggerlo soprattutto su Instagram, il social network che uso di più. Dopo anni in cui veniva mostrata spesso una finta vita patinata e sorridente, ho visto l’emergere di nuovi temi, spesso intangibili ma più reali legati all’ansia, alla depressione e allo stress, finalmente qualcuno che raccontava il lato della medaglia spesso nascosto dietro i selfie e le foto studiate a tavolino.
Ed è vero, nessuno ne parla apertamente, nessuno vuol sembrare “infelice”, ma un’altra lezione che abbiamo imparato in questi anni è che fingere di essere felici può essere anche più doloroso.
Partire infatti dall’assunto che va bene anche non stare bene, è il primo passo per “uscire” da quelle zone grigie che in un modo o nell’altro fanno parte o hanno fatto parte della vita di ognuno di noi.
Mi è capitato spesso, anche parlando con persone interessantissime, scoprire che nella loro vita c’erano stati anche dei momenti di demotivazione o frustrazione, ma che – udite udite – ne erano venute fuori un giorno, così per caso, quando le cose sono iniziate ad andare per il verso giusto.
Essere demotivati e frustrati può succedere a vari livelli. Possiamo essere demotivati per lo studio, l’università, di fronte alle incertezze che il futuro ci impone, ma anche concretamente in un lavoro che non ci soddisfa, una vita che non sembra darci indietro tutto ciò che invece noi, con grande sforzo, proviamo a chiederle.
I periodi di frustrazione possono essere passeggeri o durare anni, se mixati alla demotivazione possono essere davvero pesanti e difficili da gestire.
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Cosa possiamo fare per trovare di nuovo la grinta che abbiamo perso?
Se ci sentiamo così, è evidente che qualcosa nella nostra vita non va. Dobbiamo capire cosa per iniziare ad attuare il cambiamento che deve essere necessario, ma non repentino. Non possiamo imporci di fare qualcosa quando non ci va, però – ogni tanto – per il nostro bene, dobbiamo imporci di svolgere delle attività che ci facciano uscire dal nostro stato di apatia.
Se immaginiamo la nostra mente come un luogo in cui ciò che facciamo entrare inquina i nostri pensieri rendendoli negativi, inizieremo a pensare in modo diverso, cercando di estirpare le erbacce ogni volta che ci rendiamo conto che stiamo seminando un pensiero che non è costruttivo, ma al contrario tende a demolirci.
Mi rendo conto che non è facile, ma è un bell’esercizio.
Io quando sono demotivata o frustrata investo ancora più energie in quello che faccio. Perché non mi arrendo, non voglio essere spettatrice del mio fallimento o della mia tristezza e quindi sono lì che provo e riprovo. Alcuni giorni mi sento più giù degli altri, soprattutto quando nulla sembra andare nel verso giusto, ma ogni volta che vedo un piccolo spiraglio di luce, mi illumino di nuovo.
Nel frattempo continuo a pensare a come risolvere il mio problema principale: ad esempio se si tratta di lavoro, trovarne uno nuovo, crearmene uno?
O se è la mia storia d’amore a non andare: prendere un periodo di pausa? Guardarmi bene dentro facendo un viaggio da sola o semplicemente organizzando una settimana a casa di un’amica o dei genitori per staccare dalla routine?
Idem con l’università. Ci sono periodi in cui gli ostacoli sembrano insommontarbili, talvolta è davvero così e magari occorre cambiare facoltà o ateneo, altre semplicemente non stiamo guardando l’obiettivo finale, ma solo il piccolo ostacolo che ci allontana da lui.
Consigli pratici per ritornare ad essere motivati
C’è qualcosa di pratico che possiamo fare per sentirci meno frustrati o demotivati. Come vi dicevo, in primis, guardarsi dentro e capire l’origine del problema, alcune volte è solo stress accumulato e serve solo un break, altre invece il malessere è più profondo. Ecco quelloa che faccio e che magari può tornare utile anche a qualcuno di voi
- Prendersi una pausa: il più semplice (andare a fare una passeggiata serve tantissimo a schiarirsi le idee e ad evitare di pensare troppo)
- Ritrovare gli stimoli: capire cosa ci piace fare e trovare sempre dieci minuti per dedicargli del tempo
- Guardarsi intorno: se siamo in cerca di nuove opportunità, soprattutto lavorative, ma anche amorose
- Organizzare un viaggio: anche solo un weekend
- Tenere un diario: anche solo mensile dove fare un recap di come sta andando la nostra vita, rileggerlo ci fa vedere le cose con più distacco
- Guardarsi dall’esterno: forse la nostra vita non è poi così male, dobbiamo solo sistemare qualcosina
- Controllare le cose che dipendono da noi: quando vogliamo diciamo No, cerchiamo di mettere dei limiti e tenere sotto controllo ciò che è in nostro potere
2 Comments
Ilenia
04/12/2019 at 7:33 pmPurtroppo è difficile a volte andare avanti, soprattutto quando i momenti bui si prolungano nel tempo; anche io mi tuffo nel lavoro, o meglio, in quello che cerco di far diventare il mio lavoro, mettendoci passione e speranze…e questo un po’ aiuta, almeno a sognare che qualcosa migliori
Roberta Costantino
06/12/2019 at 11:55 amConcordo, io ho passato davvero tantissimo tempo a seminare. Se pensiamo con il giusto mindset le cose prendono una piega migliore, occorre provarci perché nulla è garantito!
Baci
Roberta