Sono sempre ispirata dalle persone che vanno controcorrente, rischiano, per cercare la propria strada e la propria felicità, ma anche semplicemente il loro equilibrio. E così durante la quarantena mi sono inbattuta nei video di Federica Mutti, giovane content creator che proprio attraverso YouTube racconta sia della sua storia professionale, quindi il lavoro come social media manager in una start up che la scelta poi, di mettersi “in proprio” per portare avanti appieno il suo progetto imprenditoriale digitale.
Federica mi ha colpita per la sua determinazione e per le competenze maturate nonostante la giovane età, la professionalità che ho potuto riscontrare anche nel realizzare insieme questa intervista.
Sono sicura che il suo percorso possa essere d’ispirazione per molte altre ragazze e ragazzi, ma anche adulti che vogliono mettere in gioco le loro competenze in questo periodo particolarmente difficile, ma anche pieno di opportunità grazie al digital.
Ora non vi resta che rilassarvi e gustarvi l’intervista di Federica, perché è ricca di spunti interessanti. Buona lettura!
Sei giovanissima, ma hai già fatto il grande passo di rinunciare al posto “fisso” o a tempo indeterminato per diventare free lance. Raccontaci cosa ti ha portato a fare questa scelta.
Non è stata una scelta facile, ma dentro di me ho sempre saputo che (più prima che poi!) sarebbe successo.
Fin da quando ho messo piede in un ufficio per la prima volta – avevo 20 anni e stavo facendo il mio primo stage in agenzia di comunicazione – ho avuto la strana sensazione di non sentirmi completamente a mio agio in quel contesto.
Dopo essere entrata ufficialmente nel mondo del lavoro, in particolare nel settore startup, ho sempre avuto la fortuna di lavorare con team di persone meravigliose, ma la sensazione di essere in qualche modo “limitata dalle quattro mura dell’ufficio” è sempre rimasta.
Dopo i due anni trascorsi come dipendente in startup ho capito che a 24 anni non potevo semplicemente accettare quella sensazione e andare avanti facendo finta di niente… avevo tutta la vita davanti per ascoltare il mio cuore e realizzare i miei sogni, o almeno provarci!
E così ho deciso di ascoltare quella spinta imprenditoriale che mi faceva tanto paura ma che, fin da subito, mi aveva fatto capire quale fosse la mia visione del lavoro: responsabilità, flessibilità, organizzazione, apprendimento continuo, creatività, problem solving, spirito di crescita e lavoro efficace, tutti valori fondamentali nella mia attività da freelance.
Oggi non potrei essere più felice di questa scelta che mi sta dando la possibilità essere “al timone” della mia crescita personale e professionale!
Cosa temi di più del futuro, lavorativamente parlando
Bellissima domanda! Sono una persona di natura molto ottimista, perciò tendo ad avere lo stesso approccio positivo sia nel presente che pensando al futuro.
Sicuramente l’ambito in cui lavoro (online branding e content creation) è particolare e in continuo cambiamento, ma questo non mi spaventa particolarmente perché so che sarò in grado di trovare la giusta strada e adattarmi nel corso del tempo.
La cosa che mi spaventa di più, se devo essere sincera… è la burocrazia italiana! L’apertura della partita iva è stata piuttosto indolore al momento (essendo in regime forfettario), ma avendo l’idea di strutturarmi sempre di più in futuro so che le cose potrebbero complicarsi. Purtroppo l’Italia è ancora molto indietro sul lato burocratico – in particolare per le nuove professioni digitali – e spesso liberi professionisti e imprenditori devono dedicare una grossa fetta del loro tempo anche solo per capire certi cavilli fiscali o burocratici (i quali, a volte, sembrano non avere mai una risposta definitiva!)
Secondo te oggi, in questo 2020 davvero complicato, cosa si può fare per trovare un lavoro che ci appassioni o per crescere in azienda.
Quest’anno è sicuramente uno dei più complessi e sfidanti per quanto riguarda il mondo del lavoro, ma il consiglio che più mi sento di dare – forse apparentemente un po’ scontato – è quello di fare qualcosa che si ama davvero.
Non sarà né semplice né immediato trovare il lavoro dei propri sogni o l’azienda giusta, ma ciò non significa che sia impossibile e che quindi ci si debba arrendere fin dal principio.
Qualsiasi esperienza stiate vivendo in questo momento (magari siete in un’azienda con scarse prospettive di crescita, oppure state cercando lavoro senza grande riscontro…) utilizzate al meglio il tempo che vi rimane, riflettendo prima su chi siete e cosa volete davvero fare e intraprendendo poi piccoli passi quotidiani che possano farvi avvicinare sempre di più ai vostri obiettivi di vita e professionali.
Non succederà tutto dal giorno alla notte, ma il vostro impegno costante e quotidiano vi porterà a soddisfazioni che oggi non potete nemmeno immaginare.
Cinque cose da fare subito se si vuole diventare YouTuber
- Prima di iniziare, chiedetevi PERCHÉ volete fare YouTube: il percorso su YouTube è lungo e impegnativo e solo chi lo inizia con genuina passione riesce a portarlo avanti ottenendo risultati
- Definite massimo 3 “filoni” del vostro canale e create un punto di connessione tra loro: questo sarà ciò che vi renderà immediatamente riconoscibili e che rimarrà in mente alle persone che si ritroveranno per la prima volta sul vostro canale
- Iniziate subito (!!): non aspettate di avere idee cristalline o l’attrezzatura perfetta. Prendete il vostro smartphone, appoggiatelo su una pila di libri, mettetevi davanti alla luce naturale di una finestra e iniziate a registrare! Una volta pubblicati i primi video sarete sempre in tempo per migliorare la qualità e i contenuti, l’importante però è iniziare il prima possibile a prendere confidenza con la videocamera e con la piattaforma.
- Puntate fin da subito sulla SEO: l’ottimizzazione dei video per la ricerca organica vi permetterà di ottenere fin da subito visibilità e longevità per i vostri contenuti!
- Lasciatevi ispirare dai trend, ma re-interpretateli nella vostra chiave personale: i trend giocano da sempre un ruolo fondamentale su YouTube, infatti sono una delle chiavi per ottenere visibilità e crescita in modo rapido sulla piattaforma, finendo nella Home page degli utenti o nei video Consigliati. Provare a “cavalcare” qualche trend per ottenere maggiore visibilità ci può stare, ma ricordatevi di non esagerare e soprattutto di re-interpretare ogni trend, challenge o contenuto potenzialmente virale in chiave unica e personale!
Ricordate in ogni caso che i pilastri di YouTube sono: qualità, community, costanza (e pazienza). Avere uno o più video che vanno virali e che spingono fortemente la crescita del canale può accadere ma non è così scontato e di sicuro, non deve essere questo il primo obiettivo con cui partire su YouTube (rischiereste di rimanere delusi!)
Per altri consigli relativi a YouTube vi invito a dare un’occhiata alla mia playlist di video dedicati proprio a questo argomento e ricchi di consigli!
Come trovare la propria nicchia sui social e restare focalizzati.
Credo che oggi la miglior nicchia in cui lanciarsi sia quella che più rappresenta la nostra personalità, le nostre passioni e i nostri valori.
Si possono fare tutte le ricerche del mondo per trovare la nicchia perfetta e più performante, ma se questa non rispecchia ciò che amiamo davvero fare (e non solo, ciò che vogliamo davvero comunicare attraverso il nostro percorso di vita!) allora creare un progetto costante, di valore e sostenibile nel tempo sarà ancora più difficile.
Perciò prendete carta e penna e rispondete a cuore aperto a questa domanda: qual è davvero il mio più grande sogno nella vita?
La risposta sarà la vostra nicchia 🙂
Come creare una community, ma soprattutto, i numeri sono importanti?
La community la si crea prima di tutto realizzando un progetto basato su una reale passione (come abbiamo detto nella risposta precedente) e creando contenuti di valore in modo costante e rispondendo alle reali esigenze e curiosità della propria audience, coinvolgendola nella conversazione non solo tramite la sezione commenti ma anche con conversazioni più personali in live o messaggi privati.
Un aiuto nella creazione di una community può derivare anche da collaborazioni con altri Creators, le quali però devono essere genuine e finalizzate a generare valore insieme e non semplicemente ad appropriarsi della visibilità altrui.
L’importanza dei numeri o meno, invece, va definita in base a quelli che sono i propri obiettivi: vendere un prodotto o servizio? Sensibilizzare su un particolare tema? Aprire un dibattito? I numeri andranno considerati in base a queste risposte, ricordandosi sempre di separare in modo chiaro i numeri davvero importanti (engagement in termini di commenti, messaggi, condivisioni, conversioni) dalle “vanity metrics” (follower, magari nemmeno reali o attivi, like etc.)
Cosa fare per essere convincenti ad un colloquio
In risposta a questa domanda mi sento di dare 3 consigli, derivanti sia dalla mia esperienza di colloqui in diverse realtà (agenzie, startup, multinazionali…) e dal recente progetto “Job Busters”, un podcast che ho lanciato in collaborazione con Adecco per sfatare tutti i miti del mondo del lavoro:
- Preparatevi: non andate mai ad un colloquio senza esservi informati sull’azienda, sui sui prodotti, sui suoi valori e così via. Rischiereste di fare la figura dei disinteressati e poco motivati.
- Non nascondete la vostra personalità: spesso quando si va ad un colloquio si pensa di dover per forza indossare “il vestito del professionista serio” e lasciare da parte tutto ciò che riguarda la propria personalità e le proprie passioni. Nulla di più sbagliato! Le aziende non cercano “robottini” tutti uguali, ma persone con tratti unici e che possano portare un valore personale oltre che professionale in azienda, perciò non reprimete questo vostro lato!
- Fate domande interessanti: non c’è nulla di più sbagliato che rispondere “no nessuna” alla domanda “hai qualche domanda finale per noi?”. Le domande a fine colloquio sono un momento cruciale per mostrare reale interesse nei confronti dell’azienda e lasciare un’ultima positiva impressione al recruiter, confermando magari il buon andamento generale del colloquio e quindi la possibilità di essere assunti. Perciò non dimenticate di tenervi qualche domanda interessante nella manica da fare a fine colloquio! (Più sono ragionate e originali, meglio è!).
Ti occupi anche di finanza personale, raccontaci brevemente perché è importante.
Penso che la finanza personale, cioè la gestione consapevole del proprio denaro, sia fondamentale non perché i soldi debbano essere la nostra ragione di vita, ma perché:
- sono il mezzo attraverso cui viene retribuito il nostro duro lavoro (8 ore al giorno, 5 giorni a settimana, 50 o più settimane all’anno per 40 anni o più!).
- sono il mezzo attraverso cui possiamo realizzare alcuni dei più importanti obiettivi della nostra vita
Credo che ora il perché la finanza personale sia un tema così importante, sia chiarissimo! 🙂
In particolare, è un argomento che ho molto a cuore e su cui in Italia c’è ancora tanta ignoranza e poca consapevolezza, generando il più delle volte spaesamento e addirittura timore per il futuro (tra i giovani ma anche tra i più adulti!)
Perciò mi sto formando e informando parecchio, con il desiderio di portare sempre di più, in modo aperto e trasparente, la mia esperienza anche relativa a questi argomenti sul mio canale YouTube, arricchendo la mia playlist di video già esistente dedicata proprio a Finanza Personale ed Educazione Finanziaria.
Hai mai avuto momenti difficili sul lavoro?
Fino ad oggi posso ritenermi assolutamente fortunata poiché nel mio lavoro (sia da dipendente che da freelance) mi è capitato di affrontare alcune sfide, ma mai situazioni spiacevoli o difficilmente risolvibili. Credo che questo derivi anche dal fatto che ho sempre avuto molto a cuore la scelta di aziende e persone con cui lavorare, collaborando in contesti allineati ai miei valori (cosa che consiglio a tutti di fare, essendo fondamentale per lavorare in un ambiente positivo e allineato alla propria personalità).
Capita ovviamente di vivere momenti un po’ più “difficili” (alcuni miei esempi personali: una fusione aziendale inaspettata, il passaggio da dipendente a freelance, un cliente un po’ complesso da gestire…) ma mi sono sempre abituata a vedere ogni difficoltà come una sfida da affrontare per poter crescere e maturare diventando sempre più consapevoli, competenti e professionali e penso che questo stia lo spirito giusto per migliorarsi continuamente e vivere tutto con una visione positiva!
Secondo te qual è la chance migliore che questa epoca digitale ci offre.
Quella di crearci ancora più facilmente il futuro che desideriamo… ne abbiamo tutti gli strumenti e la maggior parte delle volte sono gratuiti e a portata di click! Basta avere pazienza e voglia di “creare” e mettersi in gioco!
Io ci credo davvero ed è per questo che sto cercando di raccontarlo apertamente condividendo il mio percorso 🙂
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