Da dove inizi quando devi raccontare di un viaggio che dopo anni, sognavi di fare di nuovo. Era il 2011 quando per la prima volta scorgevo dall’aereo quel meraviglioso intreccio di acqua e terra che sono i fiordi della Norvegia, una meta lontana ma non troppo che sa come rimanere nel cuore di chi la visita. Un Paese apparentemente, ma forse sostanzialmente diverso dal nostro, che ha saputo fare di un territorio inospitale un’ oasi di natura e pace, la Norvegia è sicuramente uno dei posti più tranquilli sul Pianeta Terra, uno dei pochi dove la natura regna incontrastata e l’uomo le sta accanto, piccolo, piccolo, senza fare troppo rumore.
[Piccola nota, questo viaggio l’ho fatto in estate e non sono riuscita a pubblicarlo prima, quindi prendetela come una guida estiva alla Norvegia, sebbene alcune cose possano essere considerate evergreen. P.s. tutte le foto sono mie ovviamente].
Guida Norvegia in una settimana
Una bellezza devastante, che ti squarcia il cuore, ti apre gli occhi a colori che fino a qualche giorno ti sembrava di vedere solo in maniera più sbiadita. Quando indossi “le lenti filtro Norvegia”, le sfumature del verde sono più verdi e quelle dell’azzurro più azzurre. Tutto è silenzio, è stagioni non ci sono notti e giorni, non ci sono albe e tramonti, c’è un cielo diverso che ti sorprenderà ogni sera. Una luce che difficilmente dimenticherai.
Ho trascorso una settimana in questa magnifica terra. In particolare a Bergen cercando di sfruttare al massimo la posizione per vedere le cose e i posti più belli che avevamo vicino, ovviamente senza stress, eravamo pur sempre in vacanza!
Visto che in molti sognano una vacanza in Norvegia ma spesso si scoraggiano perché non sono sicuri del clima, o per i costi, o semplicemente per come gestirla volevo raccontarvi la mia esperienza per darvi qualche dritta.
Bergen o Oslo, oppure l’aurora boreale?
Allora, non è possibile fare tutto in una settimana a meno che non siate auto o moto muniti, oppure abbiate la possibilità di noleggiare un mezzo lì. In generale, occorre gestirsi con pullman, treno o nave. Noi abbiamo fatto così. La scelta è ricaduta su Bergen, perché la nostra vacanza non sarebbe stata di avventura ma di girovagare e perché Oslo l’abbiamo già visitata qualche anno fa. Ad ogni modo, se avete una settimana a disposizione potreste riuscire a dedicare anche un giorno ad una delle due città che distano tra loro sei o sette ore di treno, ci sono anche i pullman. Sicuramente, se pensate di non ritornare in Norvegia, potreste farci un pensierino, Oslo e Bergen si girano facilmente anche in un giorno. Se invece volete vedere l‘aurora boreale dovete spostarvi più a nord, tra i posti prediletti ci sono le Isole Lofoten o le Svalbard, un’esperienza unica che sogno di fare presto. Trovate info qui e qui.
Curiosità: cos’è l’aurora boreale?
Credo che ognuno di noi sogni di assistere alla magia di una notte artica. In realtà, la spiegazione scientifica di questo fenomeno atmosferico è meno poetica di quello che rappresenta nel nostro immaginario. Non tutti sanno infatti cosa scaturisce questo meraviglioso movimento di luci verdi, in realtà ecco la sua definizione scientifica
L’aurora boreale è un fenomeno fisico provocato dall’urto di particelle elementari, per lo più elettroni, contro gli atomi che si trovano negli strati più esterni dell’atmosfera terrestre. A causa degli urti gli atomi si eccitano ed emettono luce di diverso colore. Le aurore hanno una grande varietà di caratteristiche e compaiono nelle regioni polari sia nell’emisfero boreale sia in quello australe, per cui è più corretto chiamarle aurore polari.
I voli per Bergen
Abbiamo acquistato i voli per Bergen ad Aprile, per la partenza prevista a metà luglio. Il prezzo di andata e ritorno ad personam è stato intorno ai 150 euro con la compagnia aerea Norwegian. Prima dell’acquisto ho monitorato per qualche giorno i prezzi creando un alert su Google Flights che mi avvisa via mail quando i voli per il percorso che ho scelto salgono o scendono. In generale è un servizio molto utile, anche se sognate di fare un viaggio negli States, in Giappone o in Alaska, per esempio, e aspettate l’occasione giusta. Lo trovate qui, selezionate partenza e destinazione e flaggate l’opzione di monitoraggio.
L’aeroporto Flesland di Bergen – che è quello dove arriverete se volerete per Bergen e non per Oslo – dista circa 17 chilometri dal centro della città, è praticamente attaccato. In 30 minuti con il pullman che potete prendere tranquillamente appena fuori dall’aereporto (i biglietti si possono comprare on line o direttamente sul bus), arriverete in città prestissimo. Noi siamo scesi al terminal dei bus che era anche molto vicino al nostro albergo, che abbiamo raggiunto a piedi.
Dove dormire a Bergen
Ci sono diverse soluzioni, potete provare un Airbnb, ma noi abbiamo scelto un albergo molto grande e moderno che offriva prezzi competitivi ed una posizione vantaggiosa rispetto al centro, alla stazione e al capolinea dei bus, in modo che gli spostamenti non ci sarebbero pesati, soprattutto al ritorno visto che avevamo l’aereo alle 7 di mattina. Abbiamo alloggiato presso il City Box una struttura moderna che offre tantissime soluzioni per ogni tipo di budget. L’Hotel è stato ristrutturato ed è in perfetto stile scandinavo negli arredi con colori minimal, la palette in stanza è nei toni del grigio e del bianco e maxi finestre luminose. Il bagno è provvisto di box doccia comodo e spazioso, con asciugamani ma senza fon e prodotti. I prezzi ridotti sono dovuti appunto all’essenzialità della struttura che ha un sistema di check in automatico, ovvero non c’è reception. All’ingresso trovate un monitor dove inserire il codice della vostra prenotazione on line, effettuare il pagamento con la carta o bancomat e avere la stampa del vostro badge per entrare nella struttura e nella stanza. Nella hall c’è una cucina con bollitore e tostapane, se volete prepararvi qualcosa. Un maxi frigo, se pensate di acquistare cibo per le vostre escursioni, una macchinetta del caffé e una macchinetta con acqua, bibite e merende varie. Un posto dove fare una pausa, c’è anche maxi tv e divani, oppure approfittare per scaldarsi panini e prendere una bevanda calda. Sapete che i prezzi in Norvegia sono altissimi e a meno che non disponiate di un discreto budget, tutti cercano di ammortizzare i costi (considerate che un caffé costa 5 euro e un panino può arrivare a 10), questo può essere un ottimo modo per risparmiare diverse decine di euro, almeno durante i pranzi centrali della giornata.
Dove mangiare a Bergen (senza spendere un capitale)
Come vi ho già accennato poco sopra, in Norvegia è tutto carissimo e anche il cibo non scherza. Almeno che voi non abbiate un budget cospicuo, pensare di andare a pranzo e a cena al ristorante è davvero da nababbi. Questo non vuol dire dovervi rinunciare tout court, ma magari ritagliarvi un momento della giornata in cui decidete magari di affidarvi finalmente ad un menù completo. Noi siamo andati spesso a pranzo al mercato del pesce coperto, dove potete trovare tante soluzioni: dalla zuppa di pesce al piatto con salmone e insalata, passando per humburger di carne. Sappiate che una pizza può arrivare a costare 20 euro (la cosa positiva? L’acqua è gratis praticamente ovunque). Una soluzione economica e soprattutto adatta anche a chi a pranzo vuole tenersi leggero. Per la cena, invece, abbiamo provato diverse soluzioni interessanti, ecco quali vi consigli di provare:
- Ruccola Cafe & Restaurant: aperto dalle 12 alle 23 Vetrlidsallmenningen 7, 5014 Bergen. Telefono: +47 483 46 707 (dalla pista alla pasta, un po’ di tutto).
- Pingvinen: aperto dalle 12 alle 03 Vaskerelven 14 5014 Bergen Telefono: +47 55 60 46 46 (tanti piatti norvegesi, qui trovate anche la pasta e la pizza).
- Naboen: un locale diviso in due parti, Pub e ristorante, il posto perfetto per intrattenersi o mangiare qualcosa, il menù è vasto e prevede tanti piatti della cucina tipica norvegese.
- Roll og Rock: un locale a tema anni ’50, vi sembrerà di essere sul set di Happy Days o Grease potrete mangiare humburger ascoltando Elvis e sorseggiando frappé con panna. Il mio locale preferito della vacanza a Bergen, ci siamo tornati per ben due volte. Potrete anche cenare in una meravigliosa macchina cabriolet. Tel. +47 55 31 55 55 Skostredet 14, 5017 Bergen aperto dalle 10 all’1.
- Ristorante da Stefano a Bergen:Strandgaten 96, +47 55 24 24 44: famoso per la pizza napoletana e per i croissant, ricordatevi che comunque siete in Norvegia, quindi non abbiate troppe pretese, non siete a Napoli!
Cosa vedere a Bergen
Una volta arrivati a Bergen – se come me ci andrete d’estate – sarete sorpresi dal fatto che la luce sarà come quella del giorno fino alle 24, più o meno. Godetevi la luce e girate per la città e fermarvi a mangiare al porto o godervi una tazza di caffé, anche se chiamarlo caffé è un complimento.
La città di Bergen va scoperta piano piano. Gustata. La quasi assenza di traffico, le macchine ibride che si muovono come fantasmi, la gente che si gode le temperature ragionevoli di questo periodo e vicino al porto il movimento si intensifica, ma lascia respirare tra i vari locali che si affacciano sul piccolo fiordo del porto. Qui non mancano locali, ristoranti, posti dove fermarsi a bere qualcosa e semplicemente “stare fuori”, godersi la giornata. La frenesia qui non esiste, quindi rilassatevi.
Le parti che assolutamente non dovete perdervi della città sono:
- Bryggen: che in norvegese significa “molo” o “approdo” è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco ed è caratterizzato da case in legno edificate intorno al XIV secolo, sede dei commercianti della lega anseatica (costituita da città che avevano stretto alleanze per garantirsi rispettivi privilegi commerciali). La città venne fondata intorno al 1000 e queste costruzioni ospitavano soprattutto gli uffici tedeschi che garantivano appunto il commercio dello stoccafisso e dei cereali importati dall’Europa. Oggi molte di queste casette sono ancora nella loro forma originaria e ospitano piccoli negozi turistici e ristoranti, oltre al Museo di Bryggen e quello della Lega Anseatica.
- Monte Floien e la funicolare Floibanen: una delle prime cose che abbiamo fatto approfittando della bella giornata di sole. Prendere la funicolare che porta al punto panoramico della città. Qui oltre alla vista mozzafiato troverete diversi caffé e bar, anche una gelateria e un bellissimo bosco dove raccogliere fiori e passeggiare immersi nella natura accanto a maxi Trolls scolpiti nel legno.
- Monte Ulriken: lo potete raggiungere a piedi (650 metri di altezza), seguendo il sentiero, oppure con la funiculare che vi porta dove c’è il punto panoramico, anche qui attrezzato di bar con vista. Una volta arrivati su, oltre a godervi il panorama potete decidere di esplorare liberamente il promontorio o anche decidere di scendere a piedi (se non avete ancora acquistato il biglietto di ritorno).
- Fish Market: attenzione, il vero fish market di Bergen non è quello che vedete appena arrivate al porto, dove ci sono tanti banchi con ragazzi vestiti da pescatori. Noi abbiamo mangiato lì il primo giorno a pranzo presi dall’entusiasmo che fosse il famoso mercato del pesce di Bergen, invece è un posto dove appunto si fanno dei piatti di pesce, ma dei prezzi esagerati e senza sapere da dove effettivamente provenga quel pesce (a parte il fatto che ho visto gamberetti provenire da una scatola, e quindi tirate le vostre conclusioni). Ho letto articoli in cui viene riportato quello come mercato del pesce, ma sinceramente non mi sento di consigliarvelo, però valutate voi una volta lì. Per me, il mercato del pesce vero è sulla sinistra del porto, ha una parte al chiuso e una all’aperto con tavolini e tende, oltre alle classiche stufe riscaldanti. Al suo interno troverete i banchi con il pesce e la provenienza di tutto quello che è esposto, oltre a ordine e pulizia. Ci si può sedere fuori, ci sono anche le stufette e i plaid, oppure dentro, dove sono disponibili tavolini in tre posti diversi per mangiare, ognuno associato ad un’insegna. C’è quello più delicato e attento ai piatti, quello intermedio e quello più semplice con i prezzi più bassi. Come riconoscerli? Semplice dai tavolini più o meno occupati, in quello più economico c’è decisamente più posto. Io ho mangiato nei primi due e devo dire che mi sono trovata bene in entrambi, ma in quello leggermente più costoso, ho mangiato – devo ammettere – meglio. Vi consiglio di provare la zuppa di aragosta e la bistecca di balena che non è un pesce ma un mammifero, quindi aspettatevi carne rossa dal sapore “normale”, leggermente più dolciastro. Per i norvegesi mangiare carne di balena, come foca o cervo, è normale, avendo pochissime mucche, visto il territorio difficile. Per i vegetariani o vegani, credo ci siano delle alternative, ma ammetto di non aver verificato.
- Musei e Chiese: vi dico la verità non ne ho visitati, avevamo progettato di andarci se il tempo fosse stato particolarmente brutto, ma visto che il sole e le temperature erano ottime abbiamo preferito girare e perderci tra i vicoli. Ad ogni modo potrete visitare
il Museo Kode (codice) 2 per l’arte contemporanea e il Kode 3 per l’arte norvegese e internazionale con opere di Munch - Le casette dei pescatori a Knøsesmauet: qui potrete ammirare un piccolo borgo che è stato ristrutturato da chi vi abita, mantenendone però la struttura classica. Sarete sorpresi dalla grande varietà di colori e fiori che con cura vengono sistemati ad ogni angolo e ogni casa ne sceglie con cura en pendant con i colori dell’abitazione
Il tempo a Bergen
Bergen è una città molto piovosa, pare che l’acqua scenda dal cielo 300 giorni l’anno. Se questo vi preoccupa sbagliate, perché il tempo è davvero imprevedibile e alterna sole e pioggia permettendovi comunque di apprezzare tantissimi aspetti della città. Ovviamente io vi parlo della mia esperienza che si è svolta a metà luglio. Le temperature oscillano tra i 14 e i 20 gradi, quindi premunitevi di qualche capo caldo, ma non disdegnate anche un paio di t-shirt, potrebbe capitarvi – come è successo a noi – di beccare anche una bellissima giornata di sole con 20 gradi, portatevi la protezione perché anche se non sembra, a quella latitudine il sole picchia, ed è meglio proteggersi, soprattutto il viso. Ad ogni modo, io ho trovato le temperature piacevoli, soprattutto considerando che a Roma c’erano 40° e un’afa soffocante. L’aria fresca della Norvegia mi ha fatto bene. D’inverno credo sia decisamente più dura resistere esternamente quando non si è abituati a quel clima, ma i norvegesi trascorrono tantissimo tempo nei locali super riscaldati e lì vi assicuro si sta benissimo!
Abbigliamento per una vacanza in Norvegia
Inutile dirvi che se andate in Norvegia in inverno, piumino e capi termici sono pressocché necessari. Se invece vi recate nei mesi estivi, potete optare per un abbigliamento più leggero ma non estivo nel senso che intendiamo solitamente. Scarpe chiuse, calzini, un impermeabile, una sciarpa anche in cotone, un cappello con visiera, per il vento e la pioggia, un maglioncino o una felpa calda. Dei pantaloni o jeans. Insomma, non è un abbigliamento super fashion, ma è decisamente difficile riuscire a scoprirsi quando per noi 18 gradi sono da cappotto, i norvegesi vi guarderanno in modo strano, ma sarete giustificati. Ricordatevi anche una buona crema idratante per il viso e un balsamo labbra, lo sbalzo di temperature potrebbe seccare la pelle. A parte questi piccoli accorgimenti di stile, la Norvegia è un Paese che merita assolutamente di essere visitato, vissuto o perlomeno visto. Se ci siete stati o pensate di andarci, fatemi sapere le vostre impressioni e cosa vi è piaciuto di più. Io sono partita con il bagaglio a mano e devo ammettere che tutto sommato sono riuscita a sfruttare tutti i capi che avevo con me. Fondamentale il piumino leggero, di quelli che occupano pochissimo spazio, lo zaino in ecopelle, dove mettere mappe, macchina fotografica, acqua e qualche snack e poi leggings caldissimi e un paio di maglioncini, vestirsi a cipolla è la chiave, e vi ricordo che ci sono stata d’estate, non oso immaginare d’inverno, credo che indosserei un piumino da testa a piedi. Altra cosa importante, un piccolo impermeabile con cappuccio, perché a Bergen piove spesso con vento e l’ombrello non serve a nulla, se non a rompersi.
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