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Intelligenza emotiva, che cos’è e perché può renderci felici

Avevo comprato il libro Intelligenza emotiva di Daniel Goleman una decina di anni fa. Avevo iniziato a leggerlo ma non lo avevo finito e questo dice molto su quel periodo della mia vita. In cui iniziavo le cose ma non le portavo a termine quasi mai.

Dopo il trasloco ho comprato una libreria e mettendo in ordine ho tenuto da parte alcuni testi che volevo rileggere e tra questi c’era proprio il libro di Goleman.

Il testo è molto chiaro e semplice da fruire, ma ciò che dice tocca nel profondo perché in qualche modo mette in discussione ciò che siamo sempre stati abituati a percepire come vero, sul modo in cui siamo stati cresciuti ed educati, comprendendo molto spesso che non è stato forse il modo giusto, o migliore. Ma la buona notizia è che c’è sempre tempo per cambiare, o almeno questo è ciò che sostiene chi si è occupato della materia.

L’intelligenza non è solo quoziente intellettivo

Lintelligenza – intesa come quoziente intellettivo – è solo una qualità della nostra mente che ci rende più brillanti degli altri nell’ambito scolastico, negli studi. Per anni è stata predominante. In realtà vennero poi evidenziate tantissime tipologie di intelligenza, almeno una ventina. Nessuno però aveva mai messo in risalto quanto l’evoluzione abbia conferito all’emozione un ruolo fondamentale nella psiche umana.

Solo la mente e solo le emozioni non possono bastare per farci prendere le decisioni migliori nelle situazioni della vita, dalle più banali alle più complesse. Armonizzare invece i due processi può portarci enormi vantaggi sia nel fare scelte anche difficili che nello stile di vita che avremo. Meno stressato e più rilassato, consapevole.

La capacità di gestire le emozioni per trarne il meglio

L’attitudine emozionale è una meta-abilità in quanto determina quanto bene andremo a servirci delle nostre capacità, comprese quelle intellettuali.

Lo studio di quanto della realtà quotidiana ha evidenziato come nessuna intelligenza sia più importante di quella personale e interpersonale. Da qui la definizione di intelligenza emotiva e la sua estensione a 5 abilità fondamentali:

  • Conoscenza delle proprie emozioni
  • Controllo delle emozioni
  • Motivazione di se stessi
  • Riconoscimento delle emozioni altrui
  • Gestione delle relazioni

Il celebre Conosci te stesso di Socrate racchiude un po’ il pensiero: ovvero gestire le emozioni è fondamentale per non prendere cattive decisioni ed essere sopraffatti dalla vita di tutti i giorni. Chi ha questa qualità, chi riesce ad essere consapevole di ciò che prova nel momento stesso in cui accade e gestirlo riesce sicuramente a vivere con maggiore serenità sia verso se stesso che verso gli altri.

Tu sei sempre stato uno che tutto sopportando nulla subisce: e con pari animo accoglie i favori e gli schiaffi della Fortuna. Mostrami un uomo che non sia schiavo delle passioni e me lo porterò chiuso nell’intimo del cuore, nel cuore del mio cuore, come ora te.

Amleto all’amico Orazio

Coltivare l’intelligenza emotiva

La buona padronanza di sè è una virtù elogiata sin dai tempi di Platone. È importante che le emozioni siano appropriate, ovvero che il sentimento sia appropriato alle circostanze.

L’arte di confortare e tranquillizzare se stessi è una capacità fondamentale nella vita, uno degli strumenti psichici più essenziali.

La collera non è mai senza ragione, ma raramente ne ha una buona. Non sopprimetela ma non agite mai sotto il suo impulso.

Riuscire ad entrare nel flusso invece, è la massima espressione dell’intelligenza emotiva. E succede in quella zona in cui l’eccellenza non richiede sforzo. Avete presente quando siete talmente presi nel fare qualcosa che non vi accorgete neanche che la state facendo? Beh è esattamente quella sensazione lì. Nel flusso, le emozioni non sono solo incanalate ma anche positive, energizzate e in armonia con il compito cui ci si sta dedicando.

Coltivare l’intelligenza emotiva non è semplice, occorre che sin da bambini venga insegnato a riconoscere e gestire le emozioni, per questo il percorso dovrebbe essere intrapreso già a scuola e gli stessi docenti devono avere una preparazione al riguardo. L’insegnamento poi dovrebbe essere portato in parallelo anche a casa, con gli amici e in ambienti sportivi. Utopia? Per ora sì, anche se alcune scuole negli Stati Uniti stanno portando avanti questo “esperimento” con ottimi risultati, purtroppo ancora poche.

Questo libro offre davvero tantissimi spunti di riflessione ed approfondimento, te ne ho raccontati una piccola parte ma spero di averti incuriosito per intraprendere la lettura e farne tuoi gli insegnamenti.

Un passo alla volta ma si può fare già tanta differenza.

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