Una nuova cartella sul desktop: “Tremiti 2019” che se le mettessi tutte in fila, potrei vedere me bambina diventare donna su quegli scogli in mezzo al mare: i capelli bagnati fino a sera, le piccole lentiggini, i tramonti e le albe, gli amici di sempre e quelli che “non più”.
Vedrei me adolescente: le prime cotte ed i batticuori, le delusioni e le notti stretta ad un cuscino bagnato, unico testimone di un pianto soffocato per un amore non corrisposto che a quell’età sembra farti il cuore in mille pezzi e che invece, se solo già lo sapessi, ti troverai a ri-incollare tante di quelle volte che ne perderai il conto.
Ad una cosa, però, non sono riuscita ad abituarmi: al silenzio, al mare che al tramonto diventa argento liquido, al profumo di rosmarino, fichi, resina che mi entra nei polmoni e diventa ogni volta il respiro più bello che abbia mai fatto. Che vorrei trattenerlo ancora un po’ e portarlo con me quando ne avrò bisogno. Quando il profumo della vita sarà ferroso e pesante. Avrei la mia piccola pozione magica.
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Non mi abituo alla vostra bellezza, al vostro essere per me sempre casa, porto sicuro dove fare attraccare pensieri dolorosi o semplicemente dove sciogliere nodi ingarbugliati. Voi, con la sapienza di chi vive in mezzo al mare, riuscite a darmi il giusto distacco e a farmi pensare che “everything is temporary anyway”, nel bene e nel male, come è inciso sul bracciale di cuoio che ho portato via con me, come un amuleto (grazie Manu).
Mentre scrivo mi rendo conto che questa sta diventando quasi una lettera d’amore per voi, care Isole. E forse lo è. Quella di un amore incondizionato che hai verso chi per te c’è sempre stato, senza chiederti niente in cambio.
Ogni storia d’amore che si rispetti deve avere la sua colonna sonora. Le Isole Tremiti ne hanno una davvero speciale: Lucio Dalla. Le sue note risuonano nel chiosco tra gli alberi della pineta, nei bar degli alberghi, e quando sono lì ad osservare il mare, inevitabilmente mi viene da canticchiare qualche frase delle sue canzoni. Le sue parole, la sua musica, fanno da sottofondo ai miei pensieri rendendoli così limpidi e leggeri che mi sento sollevare. È inevitabile. Come due innamorati posso solo dirti che “Tu, tu, non mi basti mai, davvero non mi basti mai…tu tu dolce terra mia…e non ci lasceremo mai…neanche se muoio e lo sai…”.
Ora saranno le foto a parlare per me e a raccontarvi l’atmosfera magica che si respira in questo angolo di Puglia, dedicata a chi ha occhi per vedere e cuore per ascoltare.
La Fabbrica del Lino dress |
La Fabbrica del Lino dress |
Il lino bianco sulla pelle abbronzata mi rimanda ad immagini di quando ero bambina e le mamme sceglievano i capi da indossare al mare con cura e sempre un tocco di eleganza, anche in spiaggia.
In Italia, ci sono tante piccole aziende che lavorano ed offrono, nonostante la crisi, il massimo della qualità applicata alle grandi capacità che in Italia, molti ci invidiano, soprattutto nel settore tessile.
Realtà di cui dobbiamo essere orgogliosi e continuare a sostenere, cercando, dove possibile, di acquistare capi fatti in Italia con amore, passione e coraggio, soprattutto per chi nel distretto di Carpi (Mo) qualche tempo fa, oltre ai problemi già enormi del Paese, ha dovuto aggiungere quelli di un terremoto devastante.
Sul sito ufficiale de La Fabbrica del Lino potrete trovare le collezioni sia riguardo l’abbigliamento che la casa e tutta la storia di questo brand e della tradizione artigianale emiliana che lo contraddistingue.
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