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La Settimana della moda di Milano Primavera Estate 2018, vista dagli occhi di una insider (non molto milanese)

È stata la mia quinta fashion week per Pianetadonna, il sito per cui lavoro e per cui mi occupo – in particolare – dell’area moda e bellezza, la quinta fatta ancora una volta tutta d’un fiato, con un solo giorno di grazia, il “lunedì” che è quello che tutti snobbano, un po’ perché dopo cinque giorni anche il più scatenato prezzemolino/a vuole rimettere le sneakers e buttare i tacchi dalla finestra, un po’ perché l’organizzazione della settimana della moda milanese è così un delirio che sfiancherebbe chiunque, anche il più ardente stacanovista o influencer wannabe.

Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire

Lucio Dalla

Tutti i miei look alla Milano Fashion Week di Settembre 

Com’è andata questa fashion week?

Difficile dare un unico giudizio, ci sono più variabili da considerare. Se penso alla prima volta che ci sono andata: non conoscevo minimamente Milano, prendevo taxi anche per fare 5 metri -non avendo il tempo di fare mente locale – su dove dovessi andare.Ora, devo dire, decisamente meglio e posso aggiungere che questa città mi piace molto e anche i milanesi non mi dispiacciono. Certo, il mio giudizio è parziale, perché ci sto in tutto due settimane l’anno e in quella percentuale di tempo forse, è più facile avere un’impressione positiva, ma sino ad ora e spero di non dovermi smentire nelle volte successive, ne ho apprezzato davvero tantissime cose. La pulizia, la civiltà, la cordialità e gentilezza delle persone che ho incontrato, tante volte tassisti, albergatori, o gente a cui ho chiesto indicazioni mi ha letteralmente “salvato la vita” in circostanze in cui avevo bisogno di una mano, anche solo per trovare una strada mentre ero in super ritardo. E poi, ogni angolo di Milano nasconde segreti e tesori, posso dire di averla girata abbastanza per averne conosciuto le parti più snob – i Palazzi con i loro cortili – il verde costruito ad arte, lì dove c’era tutto cemento, ma anche quelle zone che sono nate dopo, più industriali, che stanno diventando sempre più moderne, vivibili e apprezzabili da chi ci vive.

La mia Milano Fashion Week, video diario di una fashion editor

Sì ma la moda?

Le collezioni le ho trovate un po’ sottotono, forse ha ragione la giornalista di moda del New York TimesVanessa Friedman – quando dice che la situazione del nostro Paese, in questo momento storico, soprattutto dal punto di vista politico ed istituzionale è in una fase di stallo e questo si riflette anche nella mancanza di una presenza forte durante questa Fashion Week.

“È stata una stagione molto fuori focus. L’Italia sta giocando in modo periferico nella narrazione europea ormai da un pezzo: nelle diverse danze fra Macron e Merkel e Trump e May, raramente il primo ministro Paolo Gentiloni si inserisce e i designer sembrano confusi allo stesso modo sul loro ruolo nel grande ecosistema del fashion”. Aggiungendo: “Milano non è mai stata una città della moda intellettuale, lasciate questo ai decostruzionisti e ai concettuali di Londra e Parigi». E poi: «“Sono solo vestiti” è la solita frase. E non c’è nulla di sbagliato, tranne il fatto che il mondo vive in un senso di urgenza ben più grande di quel che viene mostrato su una passerella, e il collegamento tra i due universi sembra sempre più sfilacciato”. Qui trovate l’articolo completo di Vanessa Friedman, intitolato “Does Milan matter?”.

 

roberta costantino fashion blogger street style milano fashion week

 

Alcuni stilisti, in primis Stefano Gabbana, hanno “sbottato” sui social e a mezzo stampa – ritenendo scorrette le critiche della Friedman – ma io credo che nel suo articolo un pizzico di verità ci sia. Certo, però, parlare bene di Londra e New York (fashion week) mi sembra eccessivo, anche quando zoppichiamo o siamo confusi, secondo il mio modesto parere – ma credo di tutti coloro che hanno occhi per guardare – sottolineiamo la differenza abissale su cosa sia la moda e come si faccia. Ciò non toglie che città considerate “minori” in quanto a know-how e a cultura della moda – si stiano facendo strada, a modo loro, e a quanto pare accogliendo i consensi dei giornalisti più influenti.

Lubar a Milano prezzi

Dettagli quadri palazzi milano

Ciò non toglie che quello che si vede a Milano è sempre meraviglioso per tre ragioni: saper fare, gusto e sartorialità. Abbiamo persone che sanno cucire, anche bene, abbiamo stilisti che hanno gusto e sanno come valorizzare una donna (ok, ci sono anche collezioni più sperimentali o “stravaganti, ma la moda è anche questo). Le sfilate possono annoiarti a morte, quando sbadigli o guardi il telefono capisci che c’è qualcosa che non va, quando sulla passerella arriva qualcosa di bello o particolare, quei dieci minuti sembrano letteralmente volare.

tramonto a milano

carta da parati palazzi importanti milano

lo stile dei veri milanesi

Le collezioni e le sfilate che ho amato di piùTra le collezioni che ho amato di più c’è sicuramente quella di Luisa Beccaria, ogni anno aspetto con trepidazione la sua sfilata perché so che mi farà sognare. Anche questa volta è stato così nella magnifica location di Villa Reale. Gli abiti neo romantici come sempre non hanno deluso le aspettative, tra colori pastello, i tocchi di rosso, le righe, i fiori con tessuti mixati egregiamente per mantenere quell’allure di leggiadria. Adoro poi il lavoro e la passione che ci mettono Luisa Beccaria e sua figlia Lucilla Bonaccorsi.

weekend max mara collezione primavera estate 2018

Ottima anche la sfilata Byblos ho adorato ogni singolo vestitino con gonna plissé, ma allo stesso tempo così moderno e futurista con quei tocchi di colore fluo (e soprattutto gli occhiali da sole), ottimo lavoro per Manuel Facchini che dal 2006 guida il brand con creatività e coerenza stilistica. E poi lui, Salvatore Piccione e la sua Piccione.Piccione – ho avuto il privilegio di vederlo muovere i primi passi in passerella, ero presente quando vinse ad Altaroma Who’s Next e non c’è stata volta in cui non sia stata rapita dai suoi abiti, anche per la prossima Primavera Estate 2018 il mood è quello di una donna che risboccia con la nuova stagione e si lascia travolgere ed emozionare. Tantissime le presentazioni: stupita dalla collezione Geox che propone tantissime scarpe da donna eleganti e sofisticate, mettendo da parte le sneakers, mi sono innamorata delle decolletté rosa cipria con dettaglio gioiello swarovski e le trovo perfette per completare un look da cerimonia, mi sembrano anche molto comode. Cosa dire poi della collezione di borse Furla, in un magnifico Palazzo di cui ho adorato la tappezzeria e la luce. Ora vi lascio alle foto che ho fatto durante la settimana, spero riescano a trasmettervi tutto il bello che questa esperienza mi ha lasciato, ancora una volta.

Patrizia Pepe Primavera Estate 2018

furla primavera estate 2018

hogan primavera estate 2018

Step Outin Style!

Chiara Ferragni collection primavera estate 2018

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