Mi sono emozionata ed è quello che misura il termometro delle mie sensazioni. E l’immedesimazione, sì anche quella, mi fa capire che un film, ha saputo toccare qualcosa dentro me.
Perché poi, è proprio questo il senso no, guardare altre storie che a volte ci fanno scoprire mondi nuovi, altre invece, sembrano raccontarci bene qualcosa di noi.
Era da tanto che non andavo al cinema, ma Mon Roi – Il mio Re mi aveva ispirato sin dal trailer e sapere che tra gli attori protagonisti ci fosse Vincent Cassel mi aveva ulteriormente motivato. Lo stra-adoro.
La storia è quella di un amore. Sì, come ce ne sono tanti, ma di quelli che quando ti arrivano nella vita te la cambiano e niente sarà più come prima, anche quando saranno finiti, cenere, polvere, irrecuperabili.
Certi amori, li puoi cancellare dalla testa, ma non dal cuore. Ed è quello che succede ai due protagonisti.
Lei, nel film Tony (interpretata egregiamente da Emmanuelle Bercot) si innamora perdutamente di George (Vincent Cassel). Ammaliatore e fascinoso, la corteggia e la seduce tanto che scoppia subito l’amore e la storia diventa travolgente. Sebbene George si definisca il “re degli stronzi”, consapevole dei suoi difetti, chiede alla stessa di avere un figlio con lui. Lei rimane presto incinta, si sposano ma da quel momento in poi le cose iniziano a degenerare. Tony scoprirà cose di George e lati della sua personalità fino ad allora sopiti. I nuovi comportamenti del compagno, ora freddo e distaccato, la lasciano cadere in un turbinio di insicurezze e depressione da cui con fatica si riprenderà.
Un incidente sulla neve che le costerà la frattura dei legamenti del ginocchio e il percorso di riabilitazione, le permetteranno di ripercorrere i dolorosi passaggi della sua vita e della travagliata storia d’amore con George. Una rinascita, fisica e morale, una maggiore consapevolezza, forse, degli errori commessi. Ma alla fine poco cambierà.
Il percorso di una donna che assuefatta dall’amore per un uomo, non a casa il titolo del film è “Il mio Re”, si annullerà a tal punto da perdere totalmente il controllo della sua vita e della relazione con il padre di suo figlio. Il film sottolinea in vari modi come l’amore totalizzante possa avere un doloroso rovescio della medaglia. Spesso, l’incapacità disarmante di saper prescindere dall’altro. Ma non solo, un altro aspetto interessante che emerge e in cui sicuramente vi riconoscerete, sta anche nel fatto che quando ci si innamora, inizialmente, si passa sopra i difetti, anzi spesso sono quelli ad affascinare di più.
Dopo, però, cambiano le cose: quelle stesse caratteristiche caratteriali che ci avevano fatto stare bene, affascinato, attratto, ci fanno stare male. Ci fanno sentire insicure. Vorremmo cambiarle.
Ed è proprio lì che si interrompe la comunicazione tra i due. Lui non ha intenzione di cambiare, lei ormai si è già adattata alle sue esigenze, dimeticando le proprie, anche quelle basilari.
Un film per guardarsi dentro osservandosi da fuori, anche dalle cose che ci accadono apparentemente senza un motivo, la metafora della rottura del ginocchio è tutt’altro che casuale.
Un film per guardarsi dentro osservandosi da fuori, anche dalle cose che ci accadono apparentemente senza un motivo, la metafora della rottura del ginocchio è tutt’altro che casuale.
Regia: Maïwenn Le Besco
Cast: Vincent Cassel, Emmanuelle Bercot, Louis Garrel, Isild Le Besco
Distribuzione: VIDEA-CDE S.P.A.
Produzione: Les Productions du Trésor, StudioCanal, France 2 Cinéma
Genere: DRAMMATICO
Durata: 120
Origine: FRA
Anno: 2015
Data di uscita: 03/12/2015
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