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Quando si arriva a trent’anni si è grandi abbastanza, ma a volte sento dentro di me le stesse sensazioni di quando ne avevo poco più di diciottoi, le stesse insicurezze e le stesse paure, come se quella sindrome di Peter Pan, poi, appartenesse anche un pò a noi donne, ma non nel senso di non aver voglia di crescere, come accade agli uomini.
E’ difficile da spiegare, ma alla fine ti rendi conto di quanto, anche ‘da grandi’, non si smetta di essere piccoli, in fondo in fondo, e guardi con occhi diversi anche chi ti ha messo al mondo e pensi che alla tua età, loro, avevano già due figli ed un mutuo sulle spalle, bollette da pagare e scadenze da rispettare.
E allora tutto ti sembra più chiaro, il perchè di tante tensioni, di alcune rinunce ed anche il rapporto cambia, i tuoi genitori ti viene voglia di proteggerli, per quello che hanno fatto e faranno.
Ti viene voglia di dire “Lascia faccio io…”, “non ti stressare”, “non mangiare quello, ti fa male…”, “fatevi una vacanza”, come a voler dire, “ora me lo prendo io il peso delle cose sulle spalle, voi riposatevi”.
E ci tengo a sottolineare che la mia non è stata e non è la famiglia del Mulino Bianco, che con i miei genitori ho avuto scontri terribili, litigate furiose, botte da orbi che Dio solo lo sa…
Ma alla fine se si cerca di salvare il salvabile, di capire, comprendere, parlare, perdonare, accettare le persone per quello che sono e non quello che vorremmo che fossero, allora qualcosa si può fare…
Le litigate continuano, i caratteri si scontrano, ma la voglia di dire ti voglio bene subito dopo è quello che rimane…
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