Ho conosciuto la danza classica sin da piccola, non l’ho potuta praticare per molto tempo perchè nel mio Paese non c’era una scuola adatta. Veniva un’insegnante dalla città vicina che ci faceva lezione in un convitto.La sala era una stanza fredda, dove di giorno bambini scapestrati o timidi ed introversi prendevano posto tra i banchi e seguivano le lezioni. Il pomeriggio quando arrivavamo noi, le sedie di legno diventavano il punto di appoggio per gli esercizi, la sbarra.
Ricordo i sacrifici fatti da mia madre per inserirmi in quella classe di giovani ballerine. La danza costava e assieme a lei tutto il materiale, dal body alle scarpette. Non ebbi il tempo di apprezzare o meno quello che stava succedendo, durò troppo poco e non riuscii ad affezionarmici.
Dopo anni ho ripreso da grande all’Università, la palestra era sgangherata, ma l’insegnante una donna umile e degna di questo nome. Le lezioni iniziavano presto, alle 9 circa. E sentire i caldi raggi del sole filtrare dal soffitto di vetro sulle spalle in “port bras” era una sensazione talmente bella che ancora adesso porto con me.
Durante quegli anni, seppure i limiti e la consapevolezza di non poter ottenere grossi risultati visto il poco tempo e l’età ormai decisamente avanzata, ho imparato a “sentire” il mio corpo, dalla punta dei piedi a quella delle dita. Ho scoperto muscoli di cui ignoravo l’esistenza ed ho imparato l’importanza della postura e del portamento.
E’ per questo che quando ho scoperto che Carla Fracci, una delle più grandi ballerine italiane riconosciute a livello mondiale, aveva pubblicato la sua storia nel libro edito da Mondadori “Passo dopo passo”, ho pensato che sarebbe stato bello conoscere più da vicino il mondo di una grande ballerina.
Nelle 207 pagine di racconti e aneddoti si ripercorre la gloriosa carriera della Fracci, partendo dalle sue umili origini, fino ai più grandi incontri della sua vita.
Ho trovato quello che mi aspettavo: disciplina, umiltà, sacrificio, eleganza, rispetto. Tutte qualità che hanno contrassegnato il vivere di questa donna sin dall’inizio e che le hanno permesso di essere riconosciuta come un’artista con la A maiuscola dai più grandi nomi della danza mondiale.
Il rigore, la serietà, ma anche la giusta capacità di sdrammatizzare hanno permesso alla Fracci di prendere il meglio dalla danza senza dover scendere a compromessi, senza cambiare la sua essenza, il suo carattere.
Un libro che consiglio vivamente non solo a chi ama questo mondo, ma anche a chi vuole conoscere la storia di una donna che è riuscita partendo dal basso a raggiungere l’Olimpo della danza.
1 Comment
monica cappellini
08/02/2014 at 1:39 pmcommenti? ma guardate la carriera in immagini di questa creatura ……a che serve parlare?